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      Centro Tecnologico del Restauro di Anghiari 
        27/04/1996 
         
        DOCUMENTO SUL RESTAURO DEL MOBILE ANTICO 
         
        INDICE: 
        Principi generali 
        Metodologia -fasi 
        Metodologia - tipologie 
        Certificazione di Qualità 
         
        Principi generali 
       
        Il Centro Tecnologico del Restauro di Anghiari, nella necessità 
        di pervenire a regole comuni sullattività di restauro di 
        manufatti in legno e specificamente del mobile antico, con lintento 
        di fornire ai propri associati un serio strumento metodologico e ai propri 
        clienti la garanzia di una corretta procedura di restauro e in considerazione 
        dalle precedenti carte del restauro (Carta di Venezia 1964, Carta del 
        restauro 1972 e Carta CNR 1987), delle norme, delle convenzioni e delle 
        mozioni, ha ritenuto opportuno redigere un documento che, pur non avendo 
        finalità giuridiche, consenta di proporre una elencazione di principi 
        che possano orientare lintervento di conservazione e di restauro 
        del mobile antico.  
        Al di là delle problematiche specifiche del singolo manufatto, 
        saranno qui trattati i criteri operativi generali ai quali fare riferimento 
        per elaborare un corretto progetto di restauro.  
        Ogni opera darte ha infatti una storia, uno stato di conservazione 
        e delle valenze proprie, tali da richiedere uno studio specifico e, di 
        conseguenza, un intervento di restauro elaborato ad hoc.  
        Particolare importanza per la risoluzione dei problemi relativi al restauro 
        e alla conservazione del mobile antico assume lo studio della qualità 
        e delle caratteristiche dei materiali costruttivi, soprattutto in funzione 
        della loro reazione a fattori climatici e ambientali.  
        Altro fattore importante per la determinazione di corretti criteri operativi 
        è la destinazione delloggetto da restaurare. Se da una parte, 
        in caso di collocazione in sede museale o espositiva, si può privilegiare 
        un tipo di intervento essenzialmente conservativo, nel caso in cui venga 
        restituita alloggetto la sua funzione duso, il restauro potrà 
        essere più consistente e articolato. Mentre cioè in un contesto 
        espositivo anche un oggetto con evidenti lacune e staticamente non adeguato 
        assolve perfettamente alla propria funzione di testimonianza storica e 
        artistica, riteniamo che, in ambito domestico e nelluso quotidiano, 
        il mobile debba riacquistare tutte quelle valenze estetiche e funzionali 
        che ne hanno determinato lorigine e accompagnato la storia.  
        Questo non significa affatto legittimare ricostruzioni indiscriminate 
        o completamenti arbitrari, che sono sempre e comunque da evitare, semplicemente 
        indica un orientamento di restauro che, dove possibile e quando adeguatamente 
        supportato da una esaustiva documentazione, consenta allopera darte 
        di ritrovare la sua piena funzionalità e non ne comprometta la 
        leggibilità dal punto di vista volumetrico e cromatico.  
        Indice  
      Metodologia -fasi  
       
        Ogni intervento sullopera dovrà essere preventivamente studiato 
        e motivato in modo da rendere esplicito lapproccio progettuale e 
        dovrà essere eseguito con tecniche e materie tali da garantirne 
        la reversibilità. Qualora tuttavia, per il superiore fine della 
        conservazione, si dovessero rendere necessari interventi non reversibili, 
        tali modifiche dovranno essere fatte in modo da evitare qualsiasi dubbio 
        sullepoca in cui sono state fatte.  
        Per la realizzazione di corretti interventi è da considerare prioritario, 
        in sede preliminare, lapporto di tutte le metodologie scientifiche 
        e tecnologiche necessarie allacquisizione dei dati da finalizzare 
        allelaborazione del progetto di restauro.  
        Le informazioni desunte da indagini chimico-fisiche e dalla ricerca archivistica, 
        saranno successivamente verificate e confrontate con un analisi diretta 
        sulloggetto. Il risultato darà luogo allelaborazione 
        di una scheda compilativa che dovrà contenere tutti gli elementi 
        costitutivi delloggetto, dei materiali, delle tecniche utilizzate 
        e di eventuali restauri precedenti.  
        Ogni successiva operazione, sia essa conservativa o di restauro, preventivamente 
        studiata e motivata in ambito progettuale, sarà oggetto di scrupolosa 
        documentazione grafica e fotografica. Gli interventi dovranno essere realizzati 
        conformemente alle norme previste dalla legislazione vigente in materia 
        di Beni Culturali e dovranno tener conto del massimo rispetto della condizione 
        originaria dellopera e del suo passaggio nella storia.  
      Le operazioni dovranno svolgersi in base ai seguenti punti:  
      Documentazione grafica e fotografica, eseguita prima, durante e dopo 
        lintervento e che potrà essere realizzata anche con lapporto 
        di sistemi computerizzati.  
        Ricerca di archivio, storica, iconografica e bibliografica; questa dovrà 
        essere mirata alla ricostruzione cronologica delle vicende relative alloggetto, 
        nonché allacquisizione dei dati riguardanti la provenienza, 
        la collocazione originaria ed eventuali restauri precedenti.  
        Indagini diagnostiche non distruttive (chimiche e fisiche). Queste consentiranno 
        di stabilire quelle caratteristiche dei materiali che non siano individuabili 
        ad occhio nudo, ma che possano risultare indispensabili alla scelta delle 
        sostanze da utilizzare nella disinfestazione, nella pulitura, nel consolidamento 
        e in tutte quelle operazioni necessarie al restauro. Confronto dei dati 
        acquisiti in fase di ricerca con lanalisi diretta sulloggetto. 
         
        Elaborazione di una scheda riassuntiva. Che dovrà contenere tutte 
        le informazioni acquisite in fase di indagine, una sintesi del progetto 
        di restauro, una sintesi della relazione finale e tutti i riferimenti 
        necessari a reperire ogni elaborato prodotto.  
        Esecuzione dellintervento.  
        Relazione finale. Conterrà tutte le informazioni sullef-fettiva 
        esecuzione dei lavori, ivi comprese tutte le problematiche non prevedibili 
        in sede progettuale e sopravvenute in fase operativa.  
        Certificazione di qualità. Sarà rilasciata solo per quelle 
        opere che abbiano subito interventi conformi ai criteri indicati dal presente 
        regolamento. Conterrà una breve descrizione del manufatto e la 
        sua posizione di archivio, una fotografia eseguita dopo il restauro, una 
        descrizione sintetica del tipo di intervento e della data di realizzazione, 
        nonchè lindicazione della posizione della punzonatura con 
        il marchio di qualità. Il documento sarà timbrato e firmato 
        dallartigiano restauratore e convalidato dallorgano di controllo 
        del Centro Tecnologico di Restauro.  
        Il Centro Tecnologico del Restauro di Anghiari si fa carico di conservare 
        allinterno del proprio archivio una copia della documentazione completa 
        delle opere restaurate.  
       
      Metodologia - tipologie  
       
        Per agevolare la stesura del documento, e per semplificare la nomenclatura 
        per la redazione della "certificazione di qualità", abbiamo 
        ritenuto opportuno articolare le possibilità di intervento in tre 
        tipologie generali: 
      1) RESTAURO CONSERVATIVO;  
        si intende per restauro conservativo ogni intervento che non consideri 
        laggiunta di elementi mancanti.  
        Rientrano in questa tipologia interventi di:  
        1.1) Conservazione e prevenzione; Tutti quei provvedimenti che non comportino 
        un intervento diretto sullopera.(Rif. "Carta del restauro 1972", 
        art.4).  
        Valutando ogni singolo caso, sarà verificata la situazione ambientale 
        e climatica del manufatto e saranno fornite tutte quelle indicazioni (anche 
        per quanto riguarda la normale manutenzione e pulizia delle superfici) 
        che ne possano prolungare lintegrità nel tempo.  
        1.2) Disinfestazione; Leliminazione degli agenti di deterioramento 
        biologico consiste nel distruggere gli individui infestanti presenti nel 
        manufatto, nel predisporre le condizioni affinché questi non possano 
        svilupparsi in seguito e nellimpiegare, in fase di restauro materiali 
        che non possano essere di nutrimento per tali organismi Per la disinfestazione 
        sono da impiegare gas tossici che non danneggiano né la struttura 
        né laspetto estetico. E da limitare luso di impregnanti 
        antitarlo a quei prodotti già sperimentati da tempo che non alterino 
        laspetto e i rapporti cromatici delle varie essenze legnose.  
        1.3) Pulitura e finitura delle superfici. Deve essere eseguita in modo 
        da rispettare la patina del legno e comunque non deve mai arrivare alla 
        nuda superficie della materia. (Rif. "C.R. 1972", art.6, c.5; 
        art.7 c.2). Per la finitura superficiale dovranno essere adottati tecniche 
        e materiali congrui al periodo storico a cui lopera appartiene. 
         
        1.4) Ricomposizione di opere andate in frammenti. Questa operazione può 
        essere eseguita solo quando esistano precisi documenti o testimonianze 
        storiche che possano indicare quale fosse stato laspetto dellopera 
        finita. Gli interstizi eventualmente colmati dovranno essere realizzati 
        con una tecnica che ne permetta il riconoscimento.  
       
      2) INTEGRAZIONE PARZIALE;  
        Si intende per integrazione parziale loperazione di restauro che 
        considera laggiunta di elementi mancanti.  
        Lintegrazione è ammessa solo quando sia possibile comprovare 
        la mancanza di ciò che si intende aggiungere, quando sia effettivamente 
        indispensabile per la fruizione funzionale ed estetica dellopera, 
        e solo quando vi siano elementi o informazioni storicamente accertabili 
        che possano suggerire come dovesse essere laspetto originale dellopera. 
         
        Non sono comunque realizzabili integrazioni ex novo di zone figurate o 
        inserimenti di elementi determinanti per la figuratività dellopera. 
        Le parti integrate dovranno essere realizzate in maniera tale da risultare 
        differenziate dal contesto originale, ma non oltre la misura che non ne 
        comprometta la leggibilità e i rapporti cromatici.  
        In questo contesto sono da intendersi proibiti completamenti in stile 
        con legname di patina antica, ricostruzioni arbitrarie, rimozioni o demolizioni 
        che cancellino il passaggio dellopera attraverso il tempo, a meno 
        che non si tratti di limitate alterazioni deturpanti o incongrue rispetto 
        ai valori storici ed artistici dellopera.  
        
      3) RIEDIZIONE CRITICA;  
        Si intende per riedizione critica la creazione ex novo di oggetti del 
        passato, utilizzando materiale nuovo e non proveniente da opere preesistenti. 
         
        La creazione può essere copia di un originale esistente, ricostruzione 
        filologica di opere irrecuperabili, oggetto nuovo di interpretazione storico-stilistica, 
        e può essere finalizzata alla ricontestualizzazione del frammento. 
         
        Loperazione sarà sempre preceduta da un rigoroso studio di 
        carattere storico, stilistico e iconografico, e guidata dal rispetto di 
        tutte le tecniche originali storicamente accertate e dalluso di 
        materiali coerenti al periodo storico cui si fa riferimento.  
        In ogni caso lintento non dovrà mai essere quello della creazione 
        di falsi; sono quindi sempre proibite tutte quelle operazioni che tendano 
        artificiosamente ad invecchiare le superfici dellopera, ivi compreso 
        luso di materiali antichi.  
        Ogni manufatto così realizzato avrà, in una zona che non 
        ne disturbi la godibilità, una targhetta affissa che indichi la 
        data di esecuzione, il nome dellartigiano esecutore e i riferimenti 
        di archivio; sarà certificato dal Centro Tecnologico di Restauro 
        come "oggetto nuovo di riedizione critica".  
      Il presente documento è stato redatto nellambito del "Corso 
        per il Restauro di Qualità del Mobile Antico", promosso dal 
        Comune di Anghiari, dal Centro di Formazione Professionale di Arezzo e 
        dal Centro Tecnologico del Restauro, e discusso alla presenza del Soprintendente 
        ai Beni Ambientali, Culturali e Storici della Provincia di Arezzo, Dott. 
        Anna Maria Maetzke.  
       
      
      
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